Ciao, bentornato su Technicismi. Lunedì sono rientrato dalla Silicon Valley e ho raccontato di quel posto magico nell’ultima puntata di Actually, il podcast di Will che parla del cambiamento. Puoi ascoltare l’episodio qui:
- Riccardo
🚀 La storia della settimana
5 insegnamenti dalla Silicon Valley 👨💻
La scorsa settimana a San Francisco è stata incredibile. Ho avuto modo di ascoltare e parlare con persone straordinarie: founder, venture capital, angel investor, professori e pure qualche “tech bro”. E da loro ho cercato di assorbire quanto più possibile. Prima di rientrare alla mia vita italiana ho quindi deciso di fare una lista delle 5 cose più importanti che queste persone mi hanno trasmesso. E di condividerle anche qui su Technicismi:
Puoi imparare qualsiasi cosa in pochissimi giorni. E devi farlo!
Una delle cose che più mi ha stupito è la versatilità dei profili con cui mi sono interfacciato. Rispetto all’Europa, la Silicon Valley è caratterizzata da molti più founder “tecnici”, cioè persone che hanno un background da programmatori. Elon Musk è un tecnico, Mark Zuckerberg è un tecnico, Larry Page e Sergey Brin sono tecnici. Secondo diversi studi, infatti, le startup con founder tecnici hanno più probabilità di successo. Questo, però, non significa che founder più “business oriented” non possano creare una startup di successo (anche perché, chiaramente, i profili business sono fondamentali per la crescita di un’azienda). È essenziale essere veramente versatili e sapersi muovere in tutte le aree, comprese le più tecniche come i linguaggi di programmazione o la pianificazione finanziaria. D’altra parte, è possibile imparare la maggior parte delle cose in pochi giorni. Pure le cose che ci sembrano più complicate. Non è così impossibile come sembra.
Dillo con i dati
Oppure non dirlo proprio. Anche questa è una tendenza molto evidente a San Francisco. Tutte le persone con cui ho parlato comunicavano qualsiasi cosa, anche le opinioni più personali, basandosi su qualche tipo di dato che avevano a disposizione. L'utilizzo dei dati, infatti, è essenziale per il successo delle aziende nel medio lungo termine e, per creare una cultura data-driven (o, ancora meglio, data inspired), è necessario che tutti, all’interno dell’azienda, ragionino in questa prospettiva.
L'ambiente intorno a te ha un enorme impatto sulla tua vita
Siamo la media delle 5 persone che frequentiamo. Che è solamente una versione un po’ più elaborata dell’italianissimo “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Ed è proprio così, è palese. È fondamentale circondarsi delle persone giuste, che abbiano il giusto entusiasmo, siano stimolanti e ambiziose per riuscire ad avere il giusto stimolo a raggiungere i propri obiettivi. A San Francisco ho respirato un’aria piena di energia: sono tutti, ma dico davvero tutto, mega entusiasti. Qualcuno la definisce “fake politeness”, l’esagerazione del livello di interesse e di fervore dimostrato nei confronti dell’interlocutore. Ad essere sincero, a me non dispiace affatto. Questa euforia e passione verso tutto e tutti è contagiante e ti spinge a superare i limiti ed avere il giusto mindset. Ma non è necessario andare a San Francisco. Si può essere positivi ed entusiasti in qualunque parte del mondo!
Non esiste una formula magica
Passo gran parte del mio tempo libero ad ascoltare podcast, leggere libri e guardare video sulle vite degli altri, tendenzialmente persone di successo. E finalmente ho trovato una risposta: non c’è una risposta. Forse per la prima volta, in questi giorni, mi sono reso conto che quello che stavo cercando, l’equazione che pensavo queste persone fossero riuscite a risolvere, in realtà non esiste. Siamo tutti diversi e ognuno pensa che per raggiungere il successo sia necessario un determinato ingrediente. C’è chi ti dice che è essenziale essere un generalista, chi invece pensa che la chiave sia specializzarsi in un singolo ambito. Non c’è una formula, per cui l’unica cosa che possiamo fare è seguire il punto 5.
“Get out of the building”
È la dedicata che mi ha scritto Steve Blank nella prima pagina del suo manuale che gli ho chiesto di firmare. Ma è stato un mantra di chiunque abbia incontrato negli scorsi giorni. Fai qualcosa, costruisci, sperimenta, buttati. Anche se non hai a disposizione abbastanza risorse, non hai il team giusto, non pensi di potercela fare, è importante ideare, organizzare, progettare. E non è necessario avere l’obiettivo di fondare la prossima Google per costruire qualcosa: costruire potrebbe anche significare voler andare a lavorare in una grande azienda o dedicarsi con passione ad un progetto o un hobby. L’importante è “get out of the building”!
📈 Il grafico della settimana
Alla fine Elon Musk non entrerà nel board di Twitter. Uno dei limiti che avrebbe avuto, come dicevamo la scorsa settimana, sarebbe stato quello di mantenere la sua partecipazione nell’azienda sotto il 14.9% fino, almeno, al 2024. Ed è forse proprio questo il motivo per cui, alla fine, ha deciso di rinunciare al board: Musk puntava molto più in alto e proprio ieri ha scoperto le sue carte, presentando la richiesta di acquisto del 100% delle quote di Twitter. Il 100%. Hai capito bene. Musk avrebbe infatti fatto una OPA (termine tecnico per indicare una offerta di acquisto dell’intera azienda). Il suo prezzo è 48 dollari. Ops, 48 miliardi di dollari!
Elon vuole rivoluzionare Twitter: nelle ultime settimane ha pubblicato diversi sondaggi nel suo profilo seguito da 81M di followers ed è stato abbastanza critico nei confronti del social. D’altra parte, dal punto di vista finanziario i numeri raccontano un’azienda che va sempre meglio (nel 2021 la perdita netta della società si è ridotta a $221,4M da $1,1B del 2020 e i ricavi sono aumentati del 36,6% a $5,1B) ma, dalla prospettiva di Musk, il social è utilizzato “solamente” da 217 milioni di utenti ogni giorno e rappresenta ancora una limitatissima quota di mercato nel settore della pubblicità online, ad oggi la principale fonte di monetizzazione (addirittura, si stima che TikTok potrebbe superare le entrate pubblicitarie di TikTok supereranno gli 11 miliardi di dollari nel 2022). Parag Agrawal, il nuovo CEO dell’azienda che ha sostituito Jack Dorsey, ha impostato l’agenda per il futuro della società: focus su nuove forme di monetizzazione (Twitter Blue e Super Followers) e integrazione con crypto e blockchain per diventare il social media del Web3 (come dicevamo qui). Ma Musk detesta veder arrancare le aziende di cui è appassionato. Vuole pensarci lui a rivoluzionare un prodotto, così come ha fatto con Tesla, SpaceX e tutte le altre. Vorrebbe fare di più. Vorrebbe rivoluzionare Twitter.
🔥 Le news da non perdere
Mark Zuckerberg ha parlato di come potremo guadagnare nel metaverso, in una intervista realizzata proprio nel metaverso (🥶). Meta permetterà agli utenti di comprare/vendere oggetti e terreni virtuali (su cui l’azienda tratterrà il 47,5% delle vendite). Inoltre stanno creando un “creators fund” da 10 milioni di dollari per incentivare l’utilizzo della piattaforma.
WhatsApp sta testando una nuova funzione “Community”, un raccoglitore di gruppi che funzionano in modo simile ai canali Telegram o, ancora meglio, ai server Discord
È stato presentato DALL·E 2, la nuova versione del software di intelligenza artificiale in grado di creare immagini realistiche partendo da semplici descrizioni di testo
Una nuova startup di carne sintetica (cioè sintetizzata in laboratorio a partire da una cellula animale), ha annunciato di star lavorando ad una linea di carni esotiche tra cui zebra, leone, elefante e tigre
Meta sta lavorando ad occhiali in realtà aumentata che potrebbero essere rilasciati nel 2024
Il primo tweet della storia è stato venduto mesi fa per $2,9milioni ad un crypto imprenditore iraniano (btw, uno che è stato arrestato un anno fa con l'accusa di "turbare il sistema economico"). In questi giorni il tweet è tornato all’asta con un obiettivo di prezzo di ~$48M. Ma sono arrivate solo 7 offerte (e ora l’offerta più alta è di $10.228). Il twitt non è stato venduto perché l'asta non ha raggiunto il prezzo di riserva ma questa notizia potrebbe avere delle forti conseguenze.
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Super top!
Concordo pienamente con primo punto "Puoi imparare qualsiasi cosa in pochissimi giorni". Per un progetto personale avevo bisogno di usare React, mi sono messo a testa bassa per un po' di giorni e l'ho imparato! Non sarò il top developer ma ora conosco la tecnologia e la uso. Spesso siamo troppo spaventati dalle cose che non conosciamo, in particolare il development, che sembra essere una conoscenza esclusiva degli sviluppatori.
Anche il terzo è super importante "L'ambiente intorno a te ha un enorme impatto sulla tua vita". Ma se mi guardo intorno rimango un po' deluso 😢