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E ora cominciamo con i Technicismi!
- Riccardo
Questa settimana, 33 anni fa, veniva lanciato il primo motore di ricerca su Internet, Archie.
Veniva utilizzato per indicizzare gli archivi FTP e facilitare la ricerca dei file ma naturalmente non per navigare online dato che il World Wide Web fu inventato solo un anno dopo.
🚀 La storia della settimana
La settimana scorsa parlavamo dell’entrata in vigore del Digital Service Act in Europa, l’insieme di norme che hanno l’obiettivo di proteggere e informare gli utenti delle Very Large Online Platforms (piattaforme utilizzate da più del 10% della popolazione dell’Unione Europea) sull’utilizzo che viene fatto dei loro dati.
Mercoledì la Commissione Europea ha fatto un ulteriore passo in avanti su un altro fronte, quello del Digital Markets Act, un altro pacchetto di misure il cui obiettivo è quello di regolare la concorrenza tra le grandi piattaforme tecnologiche, identificando i servizi dei “gatekeepers”, giganti tech con capitalizzazione di mercato di oltre 75 miliardi di euro o fatturato di 7,5 miliardi di euro e più di 45 milioni di utenti attivi mensilmente, che dovranno sottostare alle nuove regole.
Tra queste ci sarà l’obbligo di interoperabilità tra le piattaforme di messaggistica: WhatsApp, Facebook Messenger e iMessage dovranno consentire agli utenti l’invio di messaggi di testo, foto e video tra le varie piattaforme, anche le più piccole. Praticamente potremo comunicare da WhatsApp con una persona su iMessage. Una vera rivoluzione.
Ma ci sono tanti altri obblighi contenuti nel Digital Markets Act: le piattaforme dovranno richiedere agli utenti il consenso per poter raggruppare i dati raccolti da due app diverse, dovrà essere garantita la possibilità di installare app di terze parti (attualmente non possibile su Apple ma con tutta probabilità in arrivo, almeno in europa, sul prossimo sistema operativo di iPhone), sarà proibito il self-preferencing e i servizi di bundling.
Le aziende identificate come Gatekeepers sono 6 e operano in 8 settori diversi con un totale di 22 piattaforme: Alphabet (Google), Amazon, Apple, ByteDance (Tiktok), Meta (Facebook) e Microsoft.
Nel frattempo, ci sono ancora dubbi sul fatto che iMessage di Apple e Bing di Microsoft saranno inclusi nell'elenco (e le due aziende stanno facendo il possibile per dimostrare che i servizi in questione non hanno un numero di utenti sufficiente per essere regolamentati dal DMA).
L’Europa, perl, fa sempre più sul serio e si sta imponendo come first mover nella regolamentazione di un settore, quello della tecnologia, che negli ultimi anni è cresciuto a ritmi folli. Da questo punto di vista, il Digital Markets Act andrà a sommarsi al GDPR (che prevede già una maggior trasparenza sul trattamento dei dati personali degli utenti) e potrebbero essere ulteriormente supportato da regolamenti su privacy, intelligenza artificiale e, appunto, il Digital Service Act.
Che momento incredibile per internet!
🔥 Le news da non perdere
Questa è una delle notizie più discusse della settimana: a New York è entrata in vigore la Local law 18, una nuova legge che limita l’uso di AirBnb nella città e impedisce a molti host di usare la piattaforma, con l'obiettivo di contrastare la bolla immobiliare. Chiunque voglia offrire affitti a breve termine nella città dovrà registrarsi presso il comune e sarà obbligatorio vivere nell'abitazione che viene affittata ed essere presente durante il soggiorno degli ospiti (che non potranno essere più di due e trattenersi più di 30 giorni). Ora già tante altre città, tra cui Milano, stanno guardando a questo modello…
Una delle quotazioni in Borsa più attese da qualche mese a questa parte è quella di Arm, l’azienda che sviluppa l’architettura dei microchip e di proprietà del fondo giapponese SoftBank dal 2016. Arm è nata nel 1990 come joint venture tra tre aziende tech, tra cui Apple (che usò per la prima volta la sua tecnologia nel MessagePad Newton, prodottò che morì in fretta). Alla fine degli anni Novanta Apple ha venduto le proprie azioni di Arm ma ha continuato a collaborare con l’azienda (ad oggi i chip Silicon di Apple usano proprio l’infrastruttura di Arm) e questa settimana Apple ha esteso l'accordo con l’azienda fino al 2040.
Midjourney, in soli due anni è diventata una tra le aziende di AI generativa più all’avanguardia nella creazione di foto, nonostante ad oggi non abbia raccolto finanziamenti da fondi esterni e non abbia una piattaforma proprietaria (di fatto è solo un bot su Discord). Nonostante questo, è redditizia e quest’anno potrebbe superare i $200 milioni di ricavi. Come ha detto il suo fondatore “Midjourney è una cosa strana con la quale nessuno sa come competere e che sta in piedi da sola”. Wow
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🤔 Altre cose interessanti
L’intervista per Bloomberg di
, autore di un’ottima newsletter () a Kaja Kellas, Prima ministra estone, su come la tecnologia può supportare e rafforzare una democraziaAll’interno dell’Archivio Segreto di Technicismi, tra i canali YouTube consigliati c’è anche quello di Marcello Ascani che in queste settimane ha realizzato due interviste mega interessanti a Luca Ferrari, CEO di Bending Spoons, e Michele Grazioli, founder di VedrAI
Un lungo, lunghissimo articolo di Alex Sherman su quel disastro che è stata la successione alla guida di Disney con l’addio e il ritorno di Bob Iger nel giro di un paio d’anni
Nell’ultimo episodio di Actually dedicato al Digital Service Act con Vincenzo Tiani ho parlato delle Community Notes di X (Twitter). Questa settimana ho letto molto a riguardo e ti lascio due articoli che raccontano il perché potrebbe essere un sistema fallimentare e il perché invece potrebbe essere uno strumento straordinario
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