Ciao, bentornato su Technicismi! Questa settimana ho cominciato a leggere Sociability, il nuovo libro di Francesco Oggiano che spiega come funzionano i social e, soprattutto, come funzioniamo noi dentro i social.
Francesco è un collega e compagno di intense partite a ping pong durante le pause del lavoro. Non mi ha pagato per sponsorizzare il libro ma mi ha detto che metterà una buona parola su di me. Con chi, però, ancora non l’ho capito…
In ogni caso, scorrendo più in basso trovi un esclusivo estratto del libro nel quale si parla di un fenomeno molto affascinante: le fuck news!
- Riccardo
🚀 La storia della settimana
Su Twitter ormai si parla solo di crypto e Web3 🤑
La scorsa settimana Twitter ha rilasciato un report nel quale ripercorre gli argomenti più di tendenza degli ultimi 2 anni. Oltre a quella che viene definita “The Great Restoration” e i “Fan-Built Worlds”, il trend che più mi affascina è quello legato alla finanza che si fa sempre più social e che include sempre di più termini legati alle crypto e al Web3, l’internet del futuro.
Le criptovalute sono infatti in cima alla lista della categoria “finanza”: le menzioni sono aumentate del 78% rispetto all'anno precedente, rappresentando quindi una rapida espansione anche tra chi non è direttamente addetto ai lavori. Tra le crypto, i termini più menzionati si riferiscono alle principali blockchain come Bitcoin, Ethereum, Ripple e Cardano ma comprendono anche i popolari exchange come Coinbase e Binance, considerati i luoghi più sicuri dove acquistare le proprie crypto.
Addirittura, il direttore dei servizi finanziari di Twitter Jeff Melei ha affermato che gli utenti su Twitter sono oltre 3 volte più propensi a considerare l’acquisto di criptovalute rispetto agli utenti che non frequentano la piattaforma.
E poi ci sono i thread sugli NFT, aumentati del 242% anche grazie alle nuove feature che Twitter ha integrato nella piattaforme (come la possibilità di impostare il proprio NFT come immagine del profilo e verificarlo). Ma non solo: i tweet più in crescita, con un aumento del 994% YoY, sono probabilmente quelli relativi ai “fan token”, cioè la possibilità di “investire” su una persona o un team attraverso l’acquisto di un token (immagina di poter “scommettere” sul futuro del tuo cantante preferito acquistando una sorta di “azione” di quel cantante: se le cose dovessero andare bene, il cantante diventerà sempre più famoso e la domanda per quella “azione”, sotto forma di token, aumenterà incrementandone, di conseguenza, il prezzo).
Chiaramente, all’interno del report Twitter si dimostra ottimista sul futuro delle criptovalute e degli NFT, seguendo una retorica già adottata da Jack Dorsey, fondatore della piattaforma e recentemente sostituito come CEO da Parag Agrawal. Secondo il documento, le crypto aiuteranno chi oggi non ha ancora accesso al sistema bancario, rappresentando un’alternativa per coloro che non hanno la possibilità di aprire o accedere a un conto tradizionale. Ma, in una nota finale, Twitter ha anche messo in guardia gli utenti dal non lasciarsi travolgere dalla FOMO, la Fear Of Missing Out, in particolare quella legata all’acquisto di NFT che non hanno alcun valore.
Insomma, in un momento in cui le piattaforme di Meta se la passano sempre peggio, Twitter ha già avviato la metamorfosi per trasformarsi nel social di riferimento del Web3, l’Internet decentralizzato del futuro.
📈 Il grafico della settimana
Ormai la pandemia è quasi finita ma la crescita delle app di dating sembra non arrestarsi! Un paio di settimane fa, a seguito della presentazione di risultati finanziari stratosferici, le azioni di Bumble, che poco più di un anno fa si è quotata in Borsa con una mega IPO, sono aumentate del 40%.
Oggi l’app ha più di 40 milioni di utenti attivi, di cui 1,64 milioni hanno sottoscritto un abbonamento per sbloccare delle funzioni aggiuntive e hanno speso collettivamente più di $150 milioni negli ultimi 3 mesi del 2021. Insomma, trovare l’amore della propria vita non ha prezzo ma, se lo avesse, sarebbe $30 al mese.
Dal punto di vista del fatturato, però, regna incontrastata Tinder che, con i suoi 75 milioni di utenti attivi mensilmente, nel 2021 ha registrato entrate per $1.65 miliardi.
Ah e poi piccolo fun fact che mi piace raccontare sempre: la fondatrice di Bumble, Whitney Wolfe, fu una delle prime dipendenti di Tinder (all’epoca conosciuta ancora come MatchBox) e pare che fu proprio lei a cambiare il nome in “Tinder”, a creare l’attuale logo e ad attrarre i primi utenti con campagne virali all’interno delle Università. Ma l’ambiente all’interno dell’azienda era molto sessista e quindi Wolfe decise di andarsene (dopo aver fatto causa proprio ad alcuni dipendenti di Tinder) e costruire un’app uguale a Tinder ma dove fossero le ragazze ad avere il pieno controllo della situazione!
🔥 Le news da non perdere
Katie Haun, un procuratore federale statunitense che ebbe un ruolo chiave nella vicenda legata a Silk Road (qui un podcast che ripercorre la sua storia) ha raccolto $1,5B per il suo nuovo fondo VC crypto/web3
Fortnite, uno dei videogiochi più in voga degli ultimi anni ha raccolto $36M per supportare la popolazione in Ucraina in sole 24 ore
Fast Company ha rilasciato la lista delle aziende più innovative del 2022
Mentre il Financial Times quella delle aziende in maggior crescita. L’Italia è il Paese più rappresentato
Infine VivaTech ha premiato le scale up che hanno il potenziale di diventare futuri unicorni. In Italia la bolognese MusixMatch e Bending Spoons
📚 Il consiglio della settimana
Come ti dicevo prima, ho cominciato a leggere il nuovo libro di Fra Oggiano, Sociability. Fra mi ha passato un estratto del libro nel quale si parla di uno dei temi più interessanti: le fuck news.
Cosa sono le fuck news
La rinuncia alla complessità avviene quasi sempre per paura, conformismo o convenienza: paura di finire linciati; conformismo da pigrizia intellettuale; convenienza di mantenere o guadagnare lettori. Tutte cose alla base di quelle che io chiamo le “fuck news”: quelle notizie apparentemente perfette che ci fanno imprecare e fanno salire l’indignazione di utenti. Quelle notizie che fanno sobbalzare e che vengono ricondivise e amplificate senza alcun approfondimento e verifica.
Probabilmente lo fate anche voi. Quando vi imbattete in una storia che vi fa indignare, il vostro cervello produce cortisolo – l’ormone dello stress – il vostro battito aumenta, sentite salire la rabbia, volete fare qualcosa. Subito. E possibilmente senza troppo sforzo. Ecco che cliccate su “Ricondividi”. Date viralità al contenuto postato da quel giornale o persona. Ricordate Jonah Peretti, la sua prima mail alla Nike e la sua ricerca della ricetta della viralità?
C’è un ingrediente che, fin dalla notte dei tempi, sappiamo essere uno dei più efficaci: l’indignazione. Qualche anno fa i ricercatori dell’università Beihang di Pechino analizzarono milioni di contenuti postati su Weibo, il Twitter cinese. Etichettarono ogni contenuto in base all’emozione che suscitava nel lettore, quindi li ordinarono in una classifica. Ne ricavarono due osservazioni. Prima, i contenuti che provocano felicità circolano più veloci di quelli che provocano tristezza. La tristezza è un’emozione che tende a disattivarci, a farci chiudere le spalle e ritirarci nella nostra solitudine. Sin dai tempi di Neanderthal non è così contagiosa anche per una questione di sopravvivenza della stessa comunità: immaginate che possibilità di farcela in mezzo alle sfide della natura selvaggia avrebbero avuto gli abitanti di un villaggio colpiti da tristezza virale. Seconda osservazione: più veloce a contagiare della felicità, c’è solo la rabbia. Salvo rarissimi casi (come una notizia che racconta una scoperta eccezionale, tipo quella della cura del cancro) non c’è niente che sui social viaggi più veloce della rabbia. E i temi a cui reagiamo con più rabbia, conclusero i ricercatori cinesi, sono quelli politici e sociali: questioni LGBTQ+, diritti delle minoranze, antirazzismo.
Puoi trovare Fra su Instagram e acquistare il suo nuovo libro su Amazon.
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