Ciao, domenica ci sarà il finale di stagione di Succession, una delle serie più appassionanti (e con la miglior intro) che abbia mai visto. Si parla di media, business, relazioni familiari, ci si insulta come se non ci fosse un domani (come puoi vedere qui sotto) e i personaggi sono talmente antipatici, maleducati, egoisti e narcisisti che alla fine ti appassionano incredibilmente. E poi diciamocelo… è la serie del momento, non puoi perdertela!
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- Riccardo
🚀 La storia della settimana
Qualche settimana fa, Alex Sherman scriveva su CNBC “the streaming war is over”: la guerra tra i servizi di streaming è arrivata al capolinea.
Si faceva riferimento ai numeri di Disney+, che nei primi tre mesi del 2023 ha perso 4 milioni di abbonati (che ora sono, a livello globale, 158 milioni). E a quelli di Netflix, che nel 2022, per la prima volta, ha annunciato un calo dei suoi abbonati (oggi sono 232.5 milioni).
Ma soprattutto si faceva riferimento ai cambiamenti velocissimi che il settore sta attraversando: oggi il vero obiettivo non è più “crescere crescere crescere” ma piuttosto avere un EBITDA positivo, diventare profitable. E così Netflix torna sui suoi passi e, per offrire un abbonamento più economico, introduce la pubblicità in piattaforma (che il founder Reed Hastings ha sempre rifiutato ritenendola il discrimine tra Netflix e “gli altri”), Disney continua a licenziare e gli altri servizi alzano i prezzi.
6 anni fa, Hasting disse: “il nostro più grande competitor è il sonno”. Oggi, chiaramente non è più così: il mercato è sempre più affollato e ha raggiunto la sua maturità. Le piattaforme competono per gli stessi utenti, cercano di ritagliarsi una fetta un po’ più grande da una torta che è sempre più frammentata.
Ma in questo contesto Netflix continua comunque a crescere (nel 2022 ha generato $31 miliardi di ricavi) e, almeno dal punto di vista del fatturato legato allo streaming, è chiaramente la piattaforma più grande. O forse no?
Dipende che cosa si intende per piattaforma di streaming… Qualche giorno fa, Neal Mohan, il nuovo CEO di YouTube, ha dichiarato che i ricavi della piattaforma negli ultimi 12 mese hanno toccato i $40 miliardi. YouTube da questo punto di vista ha il miglior business model: la maggior parte dei ricavi provengono dalle inserzioni pubblicitarie durante i video ma gli abbonamenti stanno crescendo sempre di più (ad oggi ci sono circa 80 milioni di utenti abbonati a YouTube Premium, che offre l'accesso a musica e video senza pubblicità, e circa 5 milioni di abbonati a YouTube TV, il servizio di streaming televisivo).
Ovviamente però la differenza più sostanziale è un’altra: i contenuti su YouTube sono user generated. A differenza di Netflix o di Disney+ che si fanno una guerra al rialzo per poter vincere la licenza di un determinato film o di una serie tv (o che spendono miliardi per produrre contenuti originali), YouTube non paga per i contenuti che vengono pubblicati sulla sua piattaforma (semplicemente condivide le revenues pubblicitarie con i creator). E ovviamente questa è la voce più alta tra i costi per le piattaforme (nel 2022 Netflix ha speso $17 miliardi in contenuti originali).
Come se non bastasse, negli Stati Uniti oggi YouTube già rappresenta il servizio con il maggior numero di spettatori rispetto a qualsiasi altra rete o servizio di streaming. Per metterlo in prospettiva: gli utenti di YouTube guardando più di 1 miliardo di ore di video al giorno. Più persone stanno guardando una pubblicità su YouTube in questo momento di quante abbiano mai visto una pubblicità su Netflix…
Siamo davvero sicuri che la streaming war sia finita? Forse sarebbe più corretto dire che sta cominciando proprio ora…
📊 I numeri della settimana
400%
L’aumento dall’inizio dell’anno del numero di episodi di podcast che parlano di IA su Spotify. Lo dice direttamente il CEO Daniel Ek
$1.000 miliardi
La capitalizzazione di mercato che sta raggiungendo NVidia, l’azienda di semiconduttori USA, dopo che durante la chiamata con gli investitori ha annunciato le proprie previsioni di crescita legate sopratutto all’esplosione del settore dell’AI (negli ultimi 5 giorni le azioni dell’azienda hanno segnato +20%)
$1,3 miliardi
La multa record che l'Unione Europea ha inflitto a Meta per aver inviato e archiviato illegalmente sui propri server in USA dati relativi agli utenti europei (che quindi potrebbero essere accessibili dalle agenzie di intelligence statunitensi).
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Un’AI più etica con i dati sintetici
Quando i modelli di AI vengono allenati sulla base di dati storici, possono restituire output discriminanti. Infatti, quei dati potrebbero non rappresentare in maniera esaustiva la società attuale o perpetuare stereotipi di genere e provenienza, violando i diritti individuali.
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🔥 Le news da non perdere
Questa settimana si è (quasi) rotto Twitter. Ron DeSantis, il governatore della Florida, aveva annunciato che avrebbe dato il via alla sua campagna elettorale su Twitter Spaces in un’intervista con Elon Musk (Twitter Spaces è una nuova funziona lanciata dall’azienda due anni fa, quando tutte e Big Tech si sono buttate nello sviluppo di cloni di Clubhouse - molte, tipo Spotify e Facebook, le hanno già eliminate). Lo streaming però è crashato più volte (al secondo tentativo c’erano 700k persone connesse contemporaneamente) e quindi dal profilo di Musk si sono spostati su quello di David Sacks (suo amico e collega dai tempi di PayPal). In ogni caso, al di là del messaggio politico, qualcuno ha trovato la conversazione uno spottone alla funzione Spaces (sia Musk che Sacks hanno continuato a dire quanto fosse incredibile che DeSantis potesse parlare direttamente agli ascoltatori attraverso la piattaforma). E probabilmente lo sarebbe comunque stato, dato che la registrazione è stata ascoltata già quasi 4 milioni di volte!
Semafor è uno dei progetti di media digitale di cui più si è parlato negli ultimi mesi, probabilmente anche grazie all’alto profilo del suo fondatore, Ben Smith, giornalista del New York Times e ex direttore di BuzzFeed News. L’azienda ha un business basato prevalentemente su newsletter gratuite (secondo i dati più recenti ha più di 400.000 abbonati totali alle sue nove newsletter) e si finanzia tramite la pubblicità (come Technicismi 😉). Questa settimana ha chiuso un nuovo round di finanziamento da $19 milioni portando la raccolta totale a $34 milioni (in passato anche Sam Bankman-Fried di FTX aveva investito nell’azienda $10 milioni). Ma per qualcuno Semafor non salverà il giornalismo
Blue Origin, l’azienda spaziale di Jeff Bezos, si è aggiudicata un contratto di $3,4 miliardi con la NASA per la progettazione del sistema di atterraggio che consentirà all’Uomo di tornare sulla Luna nella missione Artemis V prevista per il 2029. Blue Origin lavorerà quindi insieme a SpaceX di Elon Musk (che aveva precedentemente ricevuto un incarico simile per il sistema di atterraggio delle missioni Artemis III e IV).
🤔 Altre cose interessanti
Un video sul futuro delle cripto secondo il The Economist
Un long read di
su come favorire l’innovazione e far nascere grandi ideeUna clip in cui Brian Chesky, CEO di AirBnb, racconta come ha riorganizzato l’azienda (e le sue responsabilità) dopo il Covid
Per oggi è tutto, noi ci risentiamo la prossima settimana!
Se sei interessato, puoi trovare tutte le informazioni su come sponsorizzare gli episodi della newsletter in questo articolo