Technicismi #78 🚀
"The Facebook Files", i problemi della gig economy, le difficoltà di una "visione" italiana
Hey, questa settimana sono a Torino per l’Italian Tech Week, il più grande evento italiano sulla tecnologia. Siamo all’interno dell’OGR, un complesso industriale di fine ‘800 che in questi giorni si è trasformato nel tempio dell’innovazione.
L’evento è incredibile, ci sono tutti i protagonisti del settore tech italiano (tra cui tanti founder che sono stati ospiti su Technicismi, il podcast) e un’aria espositiva con le tecnologie più all’avanguardia. Se vuoi seguire l’evento “live”, su Instagram sto pubblicando tante Stories. Se invece sei qui anche tu, incontriamoci oggi per un caffè.
Ma tutti pronti a mezzogiorno per seguire la conferenza di Elon Musk (collegato dal Texas) e John Elkann (che invece sarà presente all’evento)!
- Riccardo
In questa newsletter
Gli scheletri nell’armadio di Facebook
I grossi problemi della gig economy
Perché è necessario un approccio europeo?
Cosa sta succedendo con i social network? 📱
In queste ultime settimane il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta in 5 parti, “The Facebook Files”, sul “lato oscuro” di Facebook. Se ne è parlato moltissimo. Il quotidiano è venuto infatti in possesso di alcuni documenti privati che svelavano che Facebook:
Avesse un programma che escludeva certe personalità particolarmente “influenti” dalle linee guida standard del social (permettendo quindi la libera pubblicazione di nudo, violenza o fake news)
Fosse a conoscenza di quanto importanti e diffusi fossero i problemi psicologici che Instagram causa (soprattutto) nelle ragazze adolescenti
“Istigasse” la sua base utenti a discutere in maniera aggressiva sul social per aumentare l’engagement
Chiudesse un occhio sulle attività social di particolari utenti o pagine legate al traffico di esseri umani o a cartelli di droga
Non fosse stato in grado di fermare la diffusione di fake news riguardo i vaccini
Insomma, sulla base di queste informazioni, il WSJ conclude che "Facebook sa (e lo sa molto bene) che le sue piattaforme sono piene di difetti che causano danni". Ed è così.
Ma Facebook continua a crescere a ritmi stratosferici (la base utenti aumenta del 7% YoY) ed è normale che tutti questi dati, prodotti dalla stessa Facebook (a differenza del precedente scandalo di Cambridge Analitica), vengano ignorati.
Il problema non è di Facebook, è nostro.
Non possiamo aspettarci che un’azienda privata decida di sacrificare il profitto per il bene comune. Potremmo desiderarlo, ma non è un loro obbligo. Sono convinto che sia nostro dovere imparare a conoscere la piattaforma (addirittura, Giorgio Taverniti parla della necessità di introdurre corsi scolastici) e prendere le misure in base alle loro regole. Solo così saremo in grado di convivere serenamente nel metaverso!
I grossi problemi della “gig economy” 🛵
Un’altra inchiesta molto interessante, pubblicata questa settimana da Rest of World, è relativa alla “Gig Economy”.
Dal lungo articolo emergono alcuni dati molto interessanti, relativi principalmente alla fulminea espansione che ha caratterizzato proprio questo nuovo “modello economico”. Nel 2020 si contavano 489 piattaforme di ride-hailing, superiore a 10 volte il numero delle stesse aziende nel 2010. Secondo alcune stime, poi, il 10% della forza lavoro globale è oggi impiegata in qualche tipo di “gig”.
Tuttavia, questa “rivoluzione” sembra essere arrivata troppo in fretta, non lasciandoci il tempo di capirne i possibili impatti e non permettendoci di organizzarci di conseguenza. E quindi abbiamo finito per accettare che i “gig worker” vengano pagati il 40% in meno dei salari minimi del proprio Paese, che le donne (a causa del loro ruolo all’interno della società) vengano pagate ancora meno e che questi business, continuamente celebrati dai media, siano continuamente in perdita. Con conseguenze catastrofiche sui Paesi in via di sviluppo.
Un approccio Europeo è fondamentale 👮♂️
Negli ultimi mesi si sente parlare sempre di più delle proposte di regolamentazione dei Big Tech. In USA il Governo è sempre più stringente sulle regole che questi colossi devono seguire: gestione dei dati, privacy, uso di algoritmi etc…
Questa settimana, il Corriere ha pubblicato un articolo molto interessante sulle motivazioni che impediscono all’Italia di regolamentare TikTok, il social più scaricato di sempre. Quando ci si iscrive sull’app, infatti, non viene fatto nessun controllo sull’età e, nonostante il garante della Privacy italiano sia pronto a intervenire a tutela dei minori, questo non è possibile.
TikTok ha infatti scelto come “headquarters“ Europeo un ufficio di Dublino, rendendo così l’autorità irlandese il «regolatore guida» in tutte le questioni europee che la riguardano, in base al GDPR.
Pensare “italiano” in un mondo sempre più digitalizzato non ha più senso. Se vorremo veramente stare al passo con USA, Cina e Russia sarà ultra necessario avere un approccio Europeo. Soprattutto se si parla di innovazione. E soprattutto se si parla di regolamentazione!
Costruisci un network di valore 🔗
Zwap è una piattaforma che mette in contatto, attraverso 1-to-1 video meetings, giovani talenti, manager esperti, mentors per creare network e nuove opportunità.
Iscrivendoti gratuitamente, potrai creare il tuo profilo e collegarlo alla community di Technicismi:
Registrati attraverso il link dedicato
Completa il profilo con tutte le informazioni desiderate
Sul tuo profilo comparirà in automatico "Sono membro di Technicismi”
In fase di pianificazione meeting, scegli di parlare con gli altri membri del network
(Se sei già iscritto, vai in “Impostazioni” → “Profilo partnership” e inserisci il codice E0EZM8 per unirti al network di Technicismi)
Non perdere la possibilità di conoscere e creare nuove opportunità con altri imprenditori, manager, giovani talenti e appassionati di innovazione che ogni settimana leggono Technicismi.
Altre notizie interessanti 🔥
Madre Natura (in Sardegna) è il primo progetto di case modulari con struttura in acciaio stampato in 3D
ByteDance limita l’utilizzo di TikTok in Cina (per i minori di 14 anni) a 40 min al giorno
Netflix ha rilasciato un gioco in VR su App Lab per Oculus Quest gratuitamente
Il primo volo di soli civili nello Spazio è tornato ed ora le richieste per la stessa avventura sono alle… stelle
Cameo lancia "Calls", un servizio per poter videochiamare le celebrità
Startup della settimana 🔥
Founder e Presidente: Riccardo Carnevale
Data fondazione: 2020
Ricavi 2020: €90k
Team dirigenti: 10
Sede: Roma
Il Vesta Calcio è una nuova squadra di calcio nata a Roma dal progetto di imprenditori millenials esperti di Fintech e nuove tecnologie, che mira ad utilizzare le innovazioni di ultima generazione per migliorare l’esperienza complessiva del Calcio!
La squadra può definirsi come la più avanzata in ambito tecnologico, finanziario, organizzativo, in un connubio con il training più classico che viene costantemente arricchito dalle nuove tecnologie (IoT, Blockchain, e-sports) per monitorare i giovani atleti e guidarli in un allenamento personalizzato, teso a massimizzare le capacità di ognuno.
Questa settimana ho avuto la possibilità di parlare con Riccardo Carnevale, Presidente del Vesta Calcio:
Per oggi è tutto ma ricorda che puoi commentare questa newsletter premendo l’icona qui sotto oppure rispondendo direttamente a questa email.
Inoltre puoi seguire Technicismi anche su Instagram e LinkedIn e ascoltare il podcast!