Ciao, bentornato su Technicismi. La scorsa settimana ho provato per la prima volta Gorillas, il servizio di consegna della spesa a casa in 10 minuti ed è stato una bomba. Il rider è arrivato letteralmente dopo 8 minuti, mi ha salutato con un gran sorriso, si è igienizzato le mani davanti a me prima di tirare fuori le buste dalla borsa ed è stato, in generale, molto gentile. Ah, e poi nella spesa ho trovato pure un regalino: un apribottiglie accompagnato da una lettera scritta a mano che mi ringraziava per il mio primo ordine. Insomma, esperienza straordinaria.
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Ah, un’ultima cosa: questa settimana la newsletter arriva in versione lite. Ho cominciato un nuovo lavoro, sto terminando la Tesi dell’Università e questo weekend sarò al FutureShot, il festival dell’innovazione di H-Farm. Troppa carne al fuoco. Ci risentiamo venerdì prossimo a pieno regime, promesso!
- Riccardo
In questa newsletter
Siamo destinati ad essere sorvegliati
Il futuro di Netflix
Saremo sorvegliati anche a casa? 👁
Questa settimana, durante una conferenza, Amazon ha presentato alcuni nuovi dispositivi. Uno, in particolare, è stato molto discusso. Si tratta di Astro, una sorta di “Alexa su ruote”, un robot assistente in grado di muoversi liberamente in casa e avere dei sensori (e delle telecamere) che gli permettono di comprendere con chi entra in contatto.
Nonostante Amazon abbia deciso di dargli una forma simpatica e averlo equipaggiato di due “occhi”, in molti hanno fatto notare che dietro a questo tipo di tecnologia ci siano molti pericoli (e preoccupazioni) legati alla privacy.
Da tempo, infatti, si parla di tecnologie che permettono a Governi e Stati di sorvegliare i propri cittadini. La sorveglianza di massa, tra l’altro, non avviene solo in Paesi “poco democratici”, ma a anche in Italia. Ad Udine, per esempio, verranno installate delle telecamere che potranno tracciare gli spostamenti delle persone, a Torino è invece stato finanziato Argo, un sistema di sensori in grado di prevedere i comportamenti e gli spostamenti dei gruppi. E, nonostante il Garante della Privacy intervenga spesso per bloccare questo tipo di iniziative, questo ente non ha alcuna giurisdizione su dispositivi come Argo.
Argo è infatti destinato all’uso domestico: traccerà le nostre abitudini, mapperà la casa e immagazzinerà dati biometrici su tutte le persone con cui verrà in contatto. Indipendentemente dal consenso che queste possano aver dato. E una domanda sorge spontanea: siamo sicuri di voler rinunciare alla nostra privacy per avere la comodità di farci dire che tempo farà domani da un “cagnolino” robot?
I videogames di Netflix 🎮
Da questa settimana ho cominciato a parlare di tecnologia su Will, una media company che si occupa di raccontare l’attualità in un modo nuovo ed innovativo. Il mio primo contenuto comparava il gigantesco mercato del Gaming a quello di Cinema e Musica. Il distacco in termine di valore di mercato, tra queste industrie, è mostruoso e, a quanto pare, se ne sono accorti anche i giganti dello streaming.
Da anni era infatti noto che Netflix si stesse interessando sempre più al mercato dei videogiochi (il primo videogame fu rilasciato nel 2019 ma fu un parziale insuccesso). Questa settimana, finalmente, l’azienda ha annunciato tramite il proprio profilo Twitter, il rilascio dei primi 5 videogames, fruibili in-app all’interno dei dispositivi Android, in Italia.
Il mercato dei giochi su mobile è, infatti, enorme e, da solo, vale più dell’intera industria del Cinema. Netflix ha ora la grande occasione di reinventare il settore (così come ha reinventato Hollywood grazie allo streaming) potendo contare su tre fattori:
un bacino d’utenza esteso e fidelizzato
un servizio che è incluso in un pacchetto in abbonamento che è già parte delle abitudini di spesa di molti consumatori
la possibilità di legare con facilità alcuni titoli cinematografici di successo ai videogiochi sviluppati
Come diceva Nicolò Santin all’interno dell’episodio del podcast di Technicismi legato al mondo del gaming, molte persone sono diventate “gamer” senza sapere di esserlo, attratte dalla facilità di fruizione di giochi come Candy Crash. Netflix, con i suoi 210M di utenti, ha la possibilità di avvicinare un’ulteriore parte di popolazione al mondo dei videogames in maniera frictionless, senza attriti.
D’altra parte l’ha già fatto in passato, convincendo intere generazioni avverse alla tecnologia a passare serate davanti al computer o al televisore scrollando l’infinito catalogo di film e serie tv…
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