Ciao, è bello rivederti su Technicismi. Questa settimana, all’improvviso, Apple ha annunciato che, a partire dal 2022, renderà disponibile pezzi di ricambio dei propri dispositivi ai clienti. D’ora in poi, quindi, non sarai più costretto a rivolgerti ad un Apple Store per cambiare lo schermo o la batteria del tuo iPhone. Potrai farlo nel negozio sotto casa (che finalmente avrà a disposizione pezzi di ricambio originali che non invalidano la garanzia) o, addirittura, proprio da casa! Non male, eh?
- Riccardo
ps: la struttura della mail di oggi è leggermente cambiata. Fammi sapere che ne pensi :)
🚀 L’approfondimento
L’Europa vuole regolare l’Intelligenza Artificiale
Questo mese è stata pubblicata la bozza definitiva del testo sulla regolamentazione dell’Intelligenza Artificiale da parte del Parlamento Europeo. Nonostante il documento fornisca principalmente buone pratiche e non sia vincolante, rappresenta un importante passo per l’Europa, che punta a diventare il leader globale sul tema.
Vengono infatti elencati i principali benefici dell’uso dell’AI e i rischi (principalmente legati al riconoscimento facciale) che si corrono nell’adottare questa tecnologia prima che sia adeguatamente regolamentata.
Ad oggi, però, come viene anche sottolineato nel documento, l’Europa è ancora lontana dall’essere leader. Per diventarlo, sarà fondamentale:
Creare un set di regole che rendano più flessibile l’impianto normativo in modo che sia reattivo a repentini progressi tecnologici
Istituire un meccanismo di controllo e supervisione che possa monitorare sul tema
Uniformare le politiche sull’utilizzo dei dati
Quello Europeo è quindi un approccio innovativo, completamente diverso da quello statunitense, quasi del tutto deregolamentato (e che si sta già rivelando problematico), e quello cinese, estremamente centralizzato e basato su un ampio controllo della tecnologia da parte dell’autorità.
L’opportunità, quindi, è molto grande: se la proposta del Parlamento Europeo dovesse essere approvata e, in futuro, avesse successo, è possibile che l’Europa riesca effettivamente ad affermarsi come leader ed evitare i danni del mancato progresso tecnologico.
📈 Il grafico della settimana
Qualche settimana fa, Uber ha rilasciato i dati finanziari relativi al terzo quarter dell’anno, pubblicando anche un interessante grafico che ripartisce i ricavi tra Uber Eats e il servizio di ridesharing, le due principali fonti di ricavi per l’azienda.
Salta subito all’occhio l’impatto (opposto) che il COVID ha avuto sulle due business unit: i ricavi relativi alle consegne sono aumentati mentre quelli relativi ai viaggi in auto sono diminuiti. Ed è interessante notare come, per la prima volta, lo scorso mese Uber Eats abbia superato quello che era considerato il principale business dell’azienda.
Insomma, se nel 2014 Travis Kalanick (all’epoca CEO dell’azienda) non avesse introdotto le consegne di cibo, probabilmente Uber non sarebbe riuscita a superare i difficili mesi del COVID. Ma l’industry del food delivery continua ad essere molto competitiva e, ad oggi, Uber Eats è ancora lontana dall’essere leader di mercato, non solo in Europa (dove regna JustEat) ma anche negli USA, dove detiene solo il 24% di quota di mercato (contro il 57% di DoorDash).
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