Hey, bentornato su Technicismi. Oggi è il Black Friday, quindi probabilmente nelle prossime ore mi farò ingolosire dai pop up che compariranno sui siti che visiterò e finirò per comprare tutto. Ma a quanto pare la maggior parte degli italiani quest’anno saranno più consapevoli, cauti e smart nei loro acquisti. Tu sei tra questi?
- Riccardo
🚀 L’approfondimento
Il futuro di Internet 🌐
C’è un argomento di cui si sente sempre più spesso parlare e che volevo affrontare da tempo: il Web3.
Magari avrai sentito dire che il Web3 sarà il futuro di Internet ma non è ancora chiaro a tutti come questo nuovo sistema si differenzi dalle versioni di Internet che abbiamo vissuto fino ad oggi.
In principio era il Web1, l’intuizione di Tim Berners Lee che nel 1991 creò un’infrastruttura che permetteva agli utenti di consultare passivamente pagine web statiche. Read-only.
A partire dal 2004 cominciarono a nascere siti web nel quale l’utente non aveva più un approccio passivo ma interagiva, lasciando commenti, like e facendo attivamente parte di una community. Questo momento rappresentò il passaggio al Web2, l’internet dei social network (come Facebook e Twitter), dei blog e dei marketplace (eBay, Uber, AirBnb). È l’Internet che viviamo oggi, in cui i siti che visitiamo raccolgono dati e informazioni su di noi, per poi utilizzarli per migliorare il prodotto o per vendere pubblicità targetizzata. Read-write.
Il Web3 sarà un’ulteriore evoluzione e si baserà principalmente sulla blockchain. Grazie a questa tecnologia, sarà possibile creare piattaforme decentralizzate che renderanno obsolete le attuali “autorità centralizzate” come Google, Meta, Amazon (che oggi controllano Internet e che in futuro saranno rimpiazzate dalle DAO). Le informazioni non saranno più di proprietà della piattaforma sulla quale sono state scritte (oggi, per esempio, le informazioni contenute nel post che scrivi su Facebook possono essere utilizzate per venderti pubblicità su Instagram). Tutto ciò, permetterà all’utente di riacquisire la proprietà delle proprie informazioni. Read-write-own.
Per capire ancora meglio di cosa stiamo parlando, leggi questo tweet:
L’argomento è molto affascinante ma probabilmente riusciremo a comprenderlo in pieno solamente quando saremo effettivamente immersi in questo strano Web3.
Perché in fondo, se ci pensate, pochi di noi sanno come funziona il Web2, ma tutti sappiamo come utilizzarlo.
📈 Il grafico della settimana
È stato un grande anno per i decacorni (aziende private con una valutazione superiore ai $10miliardi). Secondo un'analisi di Crunchbase News, nei primi 11 mesi dell’anno 30 nuove scaleup hanno raggiunto questo “status”, il doppio rispetto al 2020.
Il primo decacorno della storia fu Meta (all’epoca Facebook) che raggiunse il traguardo nel 2007, tre anni dopo la sua fondazione. Fino ad allora le aziende si quotavano in Borsa molto prima del raggiungimento di valutazioni così alte ma ultimamente l’enorme disponibilità di capitale degli investitori permette alle aziende di rimanere private più a lungo.
Anche in Europa, al momento, esistono 5 “decacorni”. Klarna è attualmente l’azienda con la valutazione più alta ($45,6B), seguita da Revolut ($33) e Checkout.com ($15B). Completano la lista: Northvolt, produttore svedese di batterie per veicoli elettrici (valutazione: $11,7) e Celonis, società di elaborazione di dati ($11B).
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