Ciao! Substack ha annunciato che sulla sua piattaforma di newsletter (quella da cui ti scrivo tutte le settimane), ci sono ormai più di 3 milioni di abbonamenti paganti (ndr io non li ho mai attivati). Sembrano molti ma in realtà considerando che l’abbonamento medio si aggira tra i $5 e i $10/mese, sulla piattaforma avvengono transazioni per ~$270M all’anno. L’azienda trattiene come commissione il 10% di ogni abbonamento paid (l’unica fonte di ricavi dell’azienda), per cui i ricavi totali annuali sono ~$27M. Come fa notare Aaron Ross Powell: “it's difficult to see how they can fund their operations on that”.
Al netto di questi numeri (e quindi alla probabile introduzione di piani a pagamento per gli autori in futuro), io la continuo a trovare una piattaforma straordinaria!
Ah, se la newsletter ti piace come al solito droppa un cuoricino qui sopra. Se ti va di farmi sapere cosa ne pensi, sono felice di parlarne nei commenti qui sotto!
E ora partiamo!
- Riccardo
🔥 Le news della settimana
La notizia della settimana è sicuramente la causa di Elon Musk contro OpenAI per non aver mantenuto le promesse iniziali ed essere diventata una società for profit. Nella causa si legge che "OpenAI, Inc. è stata trasformata in una filiale closed-source della più grande azienda tecnologica del mondo: Microsoft. Sotto il suo nuovo consiglio di amministrazione, non solo sta sviluppando, ma sta addirittura perfezionando un'intelligenza artificiale per massimizzare i profitti di Microsoft, piuttosto che per il bene dell'umanità”. Musk è stato uno dei co fondatori dell’azienda (investendo $44M) e chiaramente oggi è un diretto competitor di OpenAI…
Qualche mese fa invece parlavamo della causa intentata dal New York Times sempre contro OpenAI, che avrebbe utilizzato senza autorizzazione i suoi articoli per allenare ChatGPT. Chiaramente oggi i siti web possono scegliere di bloccare i crawler che navigano il web estraendo dati utili ad allenare i modelli linguistici (e secondo il Reuters Institute, già il 48% dei siti di notizie più utilizzati sta bloccando i crawler di OpenAI). La notizia della settimana, colpo di scena, è che OpenAI ha chiesto a un giudice federale di respingere le richieste di risarcimento avanzate dal New York Times. Il giornale avrebbe infatti ingaggiato degli hacker che avrebbero manipolato ChatGPT con “decine di migliaia di richieste diverse” per indurlo a generare risposte che replicavano articoli del Times alla lettera.
In queste settimane Google è sotto l’occhio del ciclone a causa del gigantesco scivolone legato a Gemini, l’AI di generazione di immagini, che non era in grado (o addirittura si rifiutava) di rappresentare uomini bianchi (pure se gli chiedevi di rappresentare un nazista, o gli stessi fondatori di Google, il risultato erano solo persone di origine asiatica, africana o latina). Nonostante il CEO dell’azienda, Sundar Pichai, in una nota interna abbia promesso di correggere al più presto questi pregiudizi, l’eccesso di inclusività (di wokenism, come lo definiscono in US) sarebbe il risultato tangibile di un cambio radicale avvenuto negli ultimi anni all’interno della leadership dell’azienda, le cui decisioni sono sempre più “pilotate” dal team di Diversity & Inclusion che avrebbe “corrotto” il management, creando un clima teso a tutti i livelli. Sul tema ti consiglio lo straordinario episodio di All In Podcast “Can Google Save Itself?” e l’ultima edizione “Searching”, altrettanto straordinaria, della sempre meravigliosa newsletter di Scott Galloway No Mercy No Malice.
Klarna starebbe negoziando la sua quotazione in borsa (che potrebbe avvenire già in Q3), per circa $20 miliardi. L’azienda svedese di Buy Now Pay Later, uno dei trend più in hype negli ultimi 5 anni, era arrivata a valere $45,6 miliardi nel 2021. Poi, l’anno successivo, il suo valore era sceso a picco dopo un nuovo round di finanziamento a “soli” $6,7 miliardi. Nel frattempo, però, sembra essere una delle prime aziende ad aver integrato con (enorme) successo l’AI all’interno delle sue operations: nel giro di un mese, il suo chat chatbot (realizzato con API di ChatGPT):
ha gestito 2,3 milioni di conversazioni (2/3 delle chat del servizio clienti)
sta svolgendo il lavoro di 700 persone
ha lo stesso punteggio di customer satisfaction degli umani
è più accurato nella risoluzione degli errori, portando a una riduzione del 25% nelle richieste ripetute
fa perdere meno tempo ai clienti (che ora risolvono i loro problemi in meno di 2 minuti rispetto agli 11 minuti precedenti)
È disponibile in 23 mercati, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e comunica in più di 35 lingue
Si stima che nel 2024 porterà un aumento dei profitti pari a $40M
Dopo 10 anni e più di $10 miliardi spesi, il progetto Titan di Apple per lo sviluppo di un’auto a guida autonoma, è stato chiuso. Da un lato Apple non è mai riuscita a trovare il leader giusto per il progetto (ce ne sono stati 4 nel corso di 10 anni), dall’altro si è resa conto che sviluppare un’automobile da zero (anche quando hai $162 miliardi cash) è troppo complicato e i margini sarebbero stati troppo bassi. Questo rende ancora più l’idea del risultato straordinario che Elon Musk è riuscito a raggiungere con Tesla.
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🏦 I “finanzismi” del mese
I tre tipi di inflazione
Dopo le crisi 2008 e 2011, l’economia mondiale ha vissuto un decennio di tassi bassi e prezzi pressoché stabili. Poi, a partire dalla fine del 2021 la parola “inflazione” è diventata la prima preoccupazione delle banche centrali. Ma esistono diversi tipi di inflazione:
L’inflazione monetaria dipende dall’aumento della quantità di moneta disponibile sul mercato da parte delle banche centrali (stampando banconote, acquistando obbligazioni o modificando i requisiti di riserva bancaria, cioè liberando liquidità). In questo caso le imprese e i consumatori hanno più denaro a disposizione, che tende ad aumentare la domanda e a sua volta i prezzi.
Parliamo invece di inflazione da prezzo degli asset quando l'aumento delle valutazioni interessa azioni, obbligazioni, immobili e altre attività finanziarie. Spesso, un periodo di tassi di interesse bassi crea un ambiente favorevole all’incremento dei prezzi delle attività finanziarie, verso le quali confluisce la liquidità parcheggiata, con effetto a rialzo sulle quotazioni.
La misura più nota è invece l’indice dei prezzi al consumo, cioè il movimento dei prezzi di beni e servizi che tiene conto di tutti gli acquisti che fanno parte della nostra quotidianità, dal cibo al consumo di energia, ai vestiti, all’acquisto di una macchina. Questo tipo di inflazione può essere generata da tre fattori:
inflazione della domanda (in una fase di sviluppo economico)
inflazione da offerta (principalmente legata alla difficoltà sul fronte produttivo e catene di approvvigionamento)
inflazione salariale (di solito accompagnata da una maggiore competitività tra imprese sul mercato del lavoro)
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✍️ Altre cose interessanti
La straordinaria lettera agli investitori di Warren Buffett, la prima dopo la scomparsa del suo socio Charlie Munger. Tra le cose più interessanti, la sua visione del marcato azionario oggi: “i mercati oggi presentano un comportamento molto più simile a quello del casinò rispetto a quando ero giovane. Il casinò risiede ora in molte case e tenta quotidianamente gli occupanti”
Bianca del Balzo ha lanciato la sua nuova newsletter, Social Nuggets, in cui si parla di social media e digitale
Il video del WSJ sui sistemi di text-to-video, come Sora di OpenAI, e le loro conseguenze
L’ultima newsletter di Scott Galloway “Corporate Ozempic” che sta ossessionando Riccardo Haupt in questi giorni (ne abbiamo parlato anche nell’ultimo episodio di Actually): “The hard part is to build a business whose output is greater than the inputs”
E a proposito di Riccardo Haupt e Will Media, qua l’intervista a Fuori Brief, il podcast di Marcello Ascani e Michele Pagani
Il Time racconta la storia dell’ascesa di Mr. Beast a re di YouTube
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