Zuckerberg sotto attacco, la crisi delle BigTech e il (nuovo) focus di Tesla
E poi, i consigli della settimana
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Iniziamo!
- Riccardo
🔥 Gli highlight della settimana

È partito il processo contro Meta che indaga l’acquisto di Instagram, avvenuto nel 2012 per $1 miliardo, e quello di WhatsApp, avvenuto nel 2014 per $19 miliardi. Secondo l’FTC queste non sono state semplici operazioni di crescita ma mosse studiate per soffocare la concorrenza e mantenere il dominio sui social media (opinione ulteriormente rafforzata dal fatto che Instagram e WhatsApp sono diventate effettivamente gigantesche: la prima ha 2 miliardi di utenti attivi al mese, la seconda circa 3 miliardi).

Durante il processo, l’FTC sta mostrando come prove diverse email interne in cui Mark Zuckerberg, nel 2008, scriveva ai suoi che “è meglio comprare che competere”. Alcune di queste “reliquie” sono davvero straordinarie (ti consiglio di seguire questa pagina meravigliosa che le ripubblica tutte).

La difesa di Meta si basa su 3 punti principali:
La ragione per cui le due piattaforme sono così popolari è che l’azienda è stata particolarmente brava nel farle crescere: se Instagram e WhatsApp fossero rimaste indipendenti, secondo Zuckerberg avrebbero fatto la fine di Snap e Twitter, oggi decisamente più piccole e irrilevanti rispetto al colosso Facebook
Inoltre, secondo Meta, il mercato oggi è in realtà pieno di concorrenti: Snapchat, YouTube, X e, ovviamente, TikTok.
Secondo un’analisi presentata da Meta, a causa della concorrenza di TikTok, Instagram era stata costretta a tagliare le previsioni fatte nel 2019 sul tempo trascorso sulla piattaforma, che avrebbero portato a un mancato guadagno di $3,6 miliardi
Zuckerberg ha anche affermato che “il tempo trascorso dagli utenti su YouTube è più alto di quello di Facebook e Instagram messe insieme”
(Questo è un aspetto particolarmente interessante: se leggi questa newsletter sai che queste piattaforme competono tutte nello stesso mercato, quello pubblicitario, ma per una strana ragione - o per scarsa competenza - l’FTC ritiene che YouTube e TikTok non siano concorrenti delle piattaforme di Meta…)
Infine, rimettere in discussione queste operazioni, che all’epoca erano state approvate dalla stessa FTC, creerebbe un precedente pericoloso per tutto il settore (perché allora non mettere in discussione l’acquisizione di LinkedIn da parte di Microsoft?)

Anche Google non se la passa bene: qualche giorno fa un tribunale federale ha stabilito che l’azienda ha violato la legge antitrust “acquisendo e mantenendo intenzionalmente un potere monopolistico” nel settore delle pubblicità online. Secondo il DOJ, Google controlla circa il 90% del mercato pubblicitario digitale, dominando sia il modo in cui gli inserzionisti acquistano annunci su siti web indipendenti sia il modo in cui gli editori web vendono i loro spazi pubblicitari. Google naturalmente ribadisce che gli editori hanno molte opzioni e scelgono Google perché i loro strumenti pubblicitari sono semplici, convenienti ed efficaci. Ma in ogni caso questa notizia è molto importante perché aumenta le possibilità che Google venga drasticamente rimodellata nei prossimi anni: potremmo assistere al famoso “breakup”? Possibile, ma complicato.
E se il settore tech non fosse già abbastanza sotto stress tra dazi e processi in corso, questa settimana una decisione degli USA ha messo in seria difficoltà NVIDIA. Il governo americano ha infatti imposto nuove restrizioni all'export verso la Cina che hanno colpito in pieno gli H20, i chip progettati da NVIDIA appositamente per il mercato cinese (già oggi NVIDIA non può esportare in Cina i suoi chip più avanzati). L’azienda, che oggi di fatto controlla l’infrastruttura su cui girano i tool di AI, ha annunciato una previsione di mancato fatturato per circa $5,5 miliardi (nel 2024 ne ha generati +$60 miliardi), causando un tonfo in Borsa del 7% (una perdita di $270 miliardi di valutazione in un giorno) e “portando con sè” il resto delle aziende tech.

Non è un episodio di Technicismi se non parliamo di Elon Musk. Questa settimana sono stati infatti “svelati” alcuni retroscena sulla presentazione di Robotaxi, il servizio di taxi a guida autonoma di Tesla: Musk avrebbe deciso di puntarci (grazie al modello Cybercab) andando contro il parere del management team di Tesla che proponeva di sviluppare un’auto elettrica da 25.000 dollari per completare la gamma. Musk ha ritenuto che un veicolo così “convenzionale” non fosse in linea con il marchio Tesla, preferendo investire in un’idea più audace. Tuttavia, il mercato dei robotaxi negli Stati Uniti potrebbe saturarsi con meno di 1 milione di unità annue, e le vendite del Cybercab potrebbero limitarsi a centinaia di migliaia, rendendo l’investimento difficilmente redditizio (tra l’altro, le regolamentazioni internazionali rappresentano un un ulteriore ostacolo abbastanza significativo). In ogni caso, come ripeto spesso, questa scelta riflette ulteriormente l’evoluzione di Tesla verso un’azienda focalizzata su intelligenza artificiale e robotica, più che sulla produzione di auto elettriche.
E parlando di intelligenza artificiale, la scorsa settimana ho citato il round di investimento di Mira Murati (ex CTO di OpenAI). Questa settimana è stato il turno di Ilya Sutskever, ex chief scientist di OpenAI, che ha raccolto $2 miliardi per la sua nuova azienda Safe Superintelligence a una valutazione record di $32 miliardi, praticamente grazie solo a un’idea (e probabilmente anche confusa). Nel frattempo pare che grazie alle (popolarissime) nuove funzioni, ChatGPT abbia raddoppiato la sua base utenti in poche settimane, raggiungendo 1 miliardo di utenti attivi sulla piattaforma.

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✍️ Il weekly mix
Cose da leggere
L’intervista di Chamath a Jason Calacanis sull’evoluzione del settore dei media [Chamath Palihapitiya]
La “legione” di Elon Musk [Wall Steet Journal]
8 grafici sulla crisi della tv [Scrolling Infinito]
Il silenzio dei CEO [Financial Times]
Lo Stanford AI index 2025 [Stanford]
Cosa ci insegna la Storia sullo smembramento di aziende gigantesche [New York Times]
Cose da ascoltare
Il mainstream è davvero morto? [Actually]
Martin Casado di A16Z sull’impatto dell’AI [World of DaaS]
Come Elon ha tirato X fuori dal baratro [The Journal]
Cose da guardare
L’intervista del CTO di Meta a James Cameron sull’utilizzo dell’AI nei film [Meta]
Come creare una newsletter secondo Nicolas Lozito [Francesco Oggiano]
Cosa accade dentro un buco nero [Cleo Abram]
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