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- Riccardo
🔥 La storia della settimana
Questa settimana Twitter ha fatto il primo passo verso il suo totale rebranding, cambiando il logo della piattaforma - al momento solo nella versione desktop - in una X (la cosa simpatica è che il marchio X nel settore dei social media è in mano a Meta).
L’obiettivo, come aveva già annunciato l’anno scorso in una chiamata con tutti i dipendenti di Twitter, è quello di trasformare il social media in una grande superapp.
Le superapp potrebbero rappresentare il futuro della nostra relazione con lo smartphone. Sono app che offrono migliaia di servizi diversi: possibilità di messaggiare, chiamare, pagare, ordinare cibo, prenotare un taxi o un alloggio. Di tutto. E in un unico posto. Nel mondo ne esistono diversi esempi: WeChat in Cina, Grab a Singapore, Rappi in Sud America, etc.
In Asia, in particolare, le superapp sono diffusissime (e quasi essenziali per sopravvivere). La più famosa è WeChat di Tencent, nata come servizio di messaggistica (alla WhatsApp) e che oggi, grazie all’integrazione di oltre 3 milioni di mini-software, è usata da oltre 1,2 miliardo di utenti ogni mese che sull’app ascoltano musica, guardano film, gestiscono le proprie finanze e addirittura possono trovare l’amore. E per l’utente è tutto gratuito, l’azienda guadagna da una commissione che gli esercenti riconoscono all’app ogni volta che un utente accede ai loro servizi attraverso la piattaforma.
Una delle ragioni che ha portato a questa crescita esplosiva è stata l’opportunità di mercato che, in Asia, è ancora molto grande: in Indonesia gli smartphone vengono utilizzati per collegarsi ad internet ogni giorno per più di 5 ore, in India per 4,6, in Corea del Sud per 4,4 e in Cina per 4. In Italia, invece, “solo” per 2 ore e 45 minuti al giorno. Inoltre, la mancanza di regolamentazione ha ulteriormente favorito la nascita di queste piattaforme (ora però le cose sono cambiate: negli ultimi mesi le autorità garanti del mercato asiatico hanno messo grande pressione alle piattaforme su questioni come l’antitrust, la privacy, la gestione dei dati, etc.).
In ogni caso, ora anche in occidente l’idea della superapp si sta facendo sempre più concreta.
Meta ovviamente ci ha già tentato (e ha già anche fallito) con Messenger: dopo essere diventata un’app indipendente (obbligandoci a scaricare un’ulteriore app per leggere i messaggi di Facebook) l’azienda ha integrato un assistente virtuale, “M”, e il supporto ai pagamenti. Ma non ha funzionato.
Ma non è l’unica: Square (azienda di pagamenti fondata dallo stesso fondatore di Twitter, Jack Dorsey), ha cambiato nome in Block e acquisito Tidal, un software di streaming musicale. E poi ci sono Uber, che da tempo ha integrato Uber Eats all’interno della propria app principale, e PayPal, che è andata molto vicino all’acquisto di Pinterest.
La vera differenza, per molti, la farà il settore fintech. Le app di gestione finanziaria già dispongono di una serie di dati personali molto sensibili su di noi e sulle nostre abitudini. E poi sono uno dei settori che attrae più investimenti e in grado di fare acquisizioni enormi. Ma soprattutto gli utenti si fidano di loro e, nonostante le cattive abitudini finanziare che alcune app stanno trasmettendo alle generazioni più giovani (in USA il 38% di chi ha usato un servizio di BNPL non è riuscito a garantire tutti i pagamenti a rate), godono di una buona reputazione.
Insomma, una superapp occidentale potrebbe cambiare per sempre il nostro rapporto con la tecnologia (e le nostre finanze) in occidente. Ma sarà Elon Musk a riuscirci?
📈 I numeri della settimana
3,88 miliardi
Gli utenti attivi ogni mese che Meta ha annunciato di avere durante l’ultima presentazione dei risultati finanziari agli investitori. È un numero gigantesco: (quasi) la metà della popolazione mondiale (tra l’altro Facebook, dato per disperso da anni, ha superato i 3 miliardi di utenti attivi). Sono cresciuti anche i ricavi dell’azienda (+11% nel secondo trimestre) ma Reality Labs, la divisione che si occupa di progettazione delle esperienze nel metaverso, nonostante i tagli e la riorganizzazione, continua a essere un colabrodo (nel Q2 ha perso $3,7 miliardi - rispetto ai $2,8 dello stesso periodo nel 2022).
551 milioni
È il numero di utenti globali di Spotify. Gli utenti attivi mensili sono cresciuti del 27% (+36 milioni nel secondo quarter) e, dopo il totale taglio degli investimenti sui podcast e il licenziato di quasi 1000 persone, il fatturato è aumentato dell'11% a €3,2 miliardi e i ricavi pubblicitari sono cresciuti del 12% YoY (soprattutto grazie a una crescita di oltre il 30% dei ricavi della pubblicità sui podcast). In ogni caso, Spotify continua a perdere soldi. Il suo business model non è sostenibile?
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🔥 Le news da non perdere
Questa settimana si è parlato molto di Worldcoin, un nuovo progetto blockchain co-fondato da Sam Altman, CEO di OpenAI. L’obiettivo è interessante ma confuso: ad ogni persona viene dato accesso a un portafoglio crypto (l’identificazione dovrebbe avvenire con la scansione dell’iride) che gli consentirebbe di dimostrare la propria identità online (e quindi distinguersi dai robot, come facciamo con i captcha) senza condividere i propri dati personali. Inoltre, il progetto porrebbe le basi per la creazione di un nuovo ecosistema finanziario basato su un reddito minimo universale. Al di là di tutti i dubbi legati alla privacy, è un progetto talmente embrionale che tutto questo hype è da attribuire unicamente al coinvolgimento di Altman
Meta, Microsoft, Amazon e TomTom hanno creato la Overture Maps Foundation con l’obiettivo di sviluppare mappe open source che andranno a competere direttamente con Google Maps. Ah, hanno già mappato 59 milioni di punti di interesse, tra cui ristoranti, punti di riferimento, strade e confini regionali
Anthropic, Google, Microsoft e OpenAI, invece, hanno annunciato il Frontier Model Forum, un’alleanza che ha l’obiettivo di garantire lo sviluppo sicuro e responsabile dei modelli di intelligenza artificiale. Dietro all’apparenza, però, l’alleanza ha il chiaro obiettivo di fare squadra per agire in modo aggregato nei confronti dei tentativi di regolamentazione e di “difendere” il vantaggio acquisito rispetto al resto del mercato
C’è una storia pazzesca di cui tutti stanno parlando: alcuni scienziati coreani affermano di aver sintetizzato un superconduttore che funziona a temperatura ambiente e a pressione ambiente. Se fosse vero, rappresenterebbe una delle più grandi scoperte della fisica degli ultimi decenni. Il loro paper, però, deve ancora passare il processo di peer review e in generale non sembra convincere fino in fondo
Bending Spoons è una delle aziende tech italiane più che si occupa principalmente di sviluppo di app. Recentemente ha rilasciato Remini, un software che migliora la qualità delle foto e, grazie all’AI, è in grado di generare, tra le altre cose, foto professionali e il "filtro bambino" (che predice il volto del vostro futuro figlio). Ricordi Lensa, l’app per creare il proprio avatar di cui tutti parlavano qualche mese fa? Ecco, pare che i download settimanali di Remini stiano per raggiungere i download settimanali che Lensa aveva raggiunto al momento di massima popolarità. Pazzesco
E mentre Spotify non se la passa benissimo, TikTok ha lanciato una versione di prova di TikTok Music in Brasile, Indonesia, Australia, Messico e Singapore. È un'app indipendente con un feed di canzoni da scorrere in verticale (simile alla navigazione del TikTok originale) e che include quelle funzionalità social che Spotify non è mai riuscita a rendere popolari. Nonostante per ora sia solo un esperimento, l’azienda sta facendo sul serio con la musica: recentemente ha anche lanciato "Elevate", che a lungo termine ha l’obiettivo di diventare una vera e propria etichetta discografica per investire nei musicisti emergenti che creano canzoni virali proprio sull’app
Ma non solo: questa settimana TikTok ha pure annunciato il lancio di un nuovo e-commerce di prodotti, acquisiti da fornitori cinesi, immagazzinati e distribuiti ai clienti USA, che potranno acquistare direttamente dalle live, dai video e dai profili di creator o dei brand
E infine, sempre TikTok ha lanciato anche i post testuali, diciamo una funzione a cavallo tra le Instagram Stories e il neonato Threads. Che noia…
🤔 Altre cose interessanti
È online il primo episodio del nuovo podcast di Bill Gates “Unconfuse Me”. La puntata di per sé non è imperdibile ma quello che mi affascina è la velocità alla quale si muove la sua mente. Pazzesco
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Per oggi è tutto, noi ci risentiamo la prossima settimana!
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L'idea stessa di superapp secondo me è pessima e dubito che Musk possa riuscirci;
se le superapp nascono da una mancanza di regolamentazioni, in UE la vedo dura.
E secondo me è sensato: dovremmo volere che un privato come Musk ottenga così tanto potere tramite una superapp che finiscono per usare tutti?
Io non lo vorrei sinceramente, mi sembra rischioso