Ehi, tra pochissime settimane Technicismi raggiungerà l’episodio #100. Bisogna assolutamente che ci inventiamo qualcosa da fare: un episodio speciale, il lancio di una newsletter alternativa, un evento…
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- Riccardo
🚀 La storia della settimana
Gli aiuti dello Stato per fare startup 💰
Nei Technicismi della scorsa settimana abbiamo parlato dei risultati degli investimenti in startup italiane nel 2021. Quei numeri sono straordinari se comparati con quelli degli anni precedenti ma sono ancora molto più bassi rispetto ai risultati di altri Paesi Europei. Infatti, nonostante l’ecosistema europeo sia quello che cresce più velocemente (nel 2021 le startup europee hanno raccolto più di $120B), solo una piccola percentuale di quei soldi è stata allocata in Italia.
Ma cosa fa allora l’Italia per incentivare l’ecosistema startup italiano? Nel 2012, lo Startup Act, introdotto con il d.l. 179/2012, era il primo tentativo di creare una legislazione dedicata alle startup, introducendo la revisione del diritto fallimentare, un credito di imposta per chi investe in startup e facilitando l’ingresso di personale qualificato dall’estero. Oggi, inoltre, secondo il database di Startup Geeks, in Italia sono attivi oltre 30 tra bandi nazionali e regionali e call per startup attraverso i quali le giovani imprese possono trovare fondi per finanziare i primi mesi di attività.
È interessante, però, analizzare anche la strategia degli altri Paesi Europei. La Francia, tra tutti, è il Paese che sta facendo i maggiori sforzi per la creazione di una vera e propria “startup nation”. Emmanuel Macron recentemente ha annunciato una serie di iniziative che hanno l’obiettivo di far emergere sempre di più l’animo innovatore dei francesi, trasformando lo Stato in piattaforma abilitante e non ostacolo all’innovazione.
Il rinnovato interesse degli investitori nei confronti delle nostre startup potrebbe quindi rappresentare un incentivo affinché anche in Italia si crei un rinnovato e sistematico sistema di supporto per le nuova aziende innovative!
📈 Il grafico della settimana
Il 2021 è stato l’anno che ha consacrato il Buy Now Pay Later. Più volte, all’interno di Technicismi, ho parlato del fenomeno. Ad Agosto, Block (all’epoca “Square”), ha acquistato AfterPay, una piattaforma di "Buy Now, Pay Later" con più di 16M di clienti e quasi 100K commercianti per $29B. Inoltre, Klarna, ad oggi, è la startup di maggior valore in Europa (con una valutazione superiore ai $45B).
Come si può vedere dal grafico, le piattaforme BNPL sono sempre più diffuse tra i millennials e i GenZ. Chiaramente, l'assenza di commissioni, la flessibilità data dalla personalizzazione dei tempi di pagamento e la maggior accessibilità di questi servizi sono stati fondamentali per la crescita dell’intero settore.
Come ho più volte ricordato in questo newsletter, però, i rischi legati al BNPL sono altrettanto importanti: il più evidente riguarda un possibile “incoraggiamento” ad acquistare cose che non ci si può permettere.
In ogni caso, comunque, secondo una recente ricerca, il 70% degli acquisti finanziati da BNPL sono <100$. Questo dimostra che l’utilizzo di servizi come Klarna o AfterPay sia diventato un’abitudine regolare e non venga utilizzato solamente per grandi acquisti occasionali.
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😂 Meme della settimana
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