La "talent war", i browser del futuro e l'evoluzione di X (senza CEO)
E poi, i consigli della settimana
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Iniziamo!
- Riccardo
🔥 Highlight della settimana
Le grandi aziende tecnologiche che oggi dominano la nostra vita (e i mercati) sono nate quasi tutte tra gli anni '90 e i primi 2000. Spesso nascevano come iniziative di appassionati di internet o elettronica, più che veri e propri progetti imprenditoriali: Google è nata da una tesi universitaria, Amazon ha iniziato vendendo libri dal garage di Jeff Bezos, Apple è nata da due appassionati di elettronica, Meta (Facebook) era un sito web per tenersi in contatto con gli altri studenti, etc.
Ma quelle intuizioni, con il tempo, sono diventate alcune delle aziende più influenti del nostro tempo. E, salvo rare eccezioni, ognuna è riuscita a ritagliarsi uno spazio proprio, senza doversi scontrare con le altre: Google è sinonimo di ricerca, Amazon di e-commerce, Meta di social media, Microsoft di software aziendali, Apple di hardware, ecc. Come spiega bene Ben Thompson, questa separazione ha permesso loro di crescere enormemente senza conflitti diretti. E ha creato un sistema in cui la forza del brand e della struttura aziendale contava più dei singoli individui.
Poi è arrivata l’Intelligenza Artificiale.
Oggi ognuna di queste aziende ha un piano preciso su come usarla per espandere ulteriormente il proprio business: Meta vuole creare feed sintetici basati su ciò che desideriamo vedere in quel momento, per aumentare il tempo trascorso sulla piattaforma (e vendere più pubblicità); Google si prepara a passare da motore di ricerca a motore di risposta; Amazon vuole trovare il prodotto perfetto per l'utente partendo da un bisogno espresso a parole e non più da una parola chiave. Anche Apple, nonostante il ritardo, vede nell'AI la possibilità di trasformare i propri dispositivi in assistenti personali in grado di agire sulla base della nostra routine, disponibilità, esigenze…
Ma l'infrastruttura tecnologica è ancora tutta da costruire. E quindi per la prima volta, il lavoro da fare è lo stesso per tutti. Per questo si sta combattendo una guerra mai vista prima ai (pochi) talenti del settore, pagandoli cifre astronomiche. Siamo entrati in un sistema in cui i singoli individui contano più del brand e della struttura aziendale.

Un'altra partita interessante si sta giocando nel settore dei browser. OpenAI e Perplexity stanno entrambe lavorando a nuovi browser capaci di compilare form, prenotare viaggi, gestire email senza bisogno di mille tab aperte. Queste due aziende si aggiungono a progetti come Dia, Opera Neon e tanti altri. La direzione qui è chiara:
Fino a ieri il web era fatto di ricerche più o meno così “idee per vacanze ad agosto in Italia” che restituivano una serie infinita di link da cliccare.
Oggi con i chatbot l’utente riceve direttamente una risposta a seguito di una ricerca più personalizzata: “Siamo un gruppo di 5 amici, abbiamo le ferie le due settimane centrali di agosto, vorremmo stare in Italia e fare una vacanza che unisca mare e divertimento. Abbiamo un budget di €XX. Creaci l’itinerario della settimana”
Domani non solo riceveremo una risposta ma il browser, dopo un nostro ok, sarà in grado di prenotare tutta la vacanza per noi, scegliendo l’AirBnb più giusto, comprando i voli e gli spostamenti, riservando le attività, prenotando i ristoranti, etc…
Ha senso? Sì, soprattutto per chi vuole conquistare dati, attenzione e abitudini degli utenti. Ma resta una sfida enorme in un momento in cui anche Google teme di cannibalizzare il proprio business con le risposte generate dall’AI.
Dopo poco più di due anni, Linda Yaccarino ha lasciato il ruolo di CEO di X. Nessuna sorpresa:
Non è riuscita a rilanciare il business pubblicitario della piattaforma, crollato dopo l’aingresso di Musk (e che oggi viaggi al -40% rispetto alla data dell’acquisizione) per diverse cause:
La piattaforma era diventata imprevedibile, con continui cambi di algoritmo che rendevano completamente casuale l’andamento dei contenuti
Musk aveva rimosso molte policy di moderazione, lasciando spazio a contenuti d’odio e pornografia
A un certo punto, aveva anche insultato direttamente gli inserzionisti live durante un’intervista
Era sempre sembrata un po’ fuori luogo: la sua esperienza nel media tradizionale era distante dall'idea di "new media" di Musk.
Il suo ruolo si era ridotto dopo la fusione con xAI: di fatto, era diventata responsabile solo della parte social
La concorrenza cresceva: Threads ha visto un +128% di utenti attivi giornalieri YoY (115M), mentre X nello stesso periodo di calava del 15% (132M).
A peggiorare la situazione, la scorsa settimana Grok (il chatbot integrato in X) ha pubblicato contenuti che inneggiavano a Hitler. Anche se poi rimossi, il danno d’immagine era troppo grande
E così se n'è andata anche lei.

X però continua a correre verso il sogno dell'everything app (e di un’integrazione verticale con Tesla… o con SpaceX…). Questa settimana ha lanciato Grok 4 e Grok 4 Heavy, che Musk ha definito "più intelligenti di quasi tutti gli studenti di dottorato messi insieme". Tutto questo mentre l’azienda sarebbe in trattativa per raccogliere nuovi fondi a una valutazione da $200 miliardi.
Ma non è l’unica: anche SpaceX sarebbe in trattativa per un round da $1 miliardo e una valutazione record da $400 miliardi. I fondi servirebbero sia per buyback interni, sia per rafforzare la posizione nel mercato, ora che Amazon ha accelerato il rollout di Kuiper, principale competitor di Starlink.

Intanto Nvidia ha superato la soglia dei $4 trilioni di capitalizzazione. È la prima azienda a superare questa cifra record trainata dalla domanda sempre più alta di potenza computazionale per creare gli enormi datacenter che le aziende di AI usano per allenare e far girare i loro modelli di AI.
E Apple, che era stata la prima azienda al mondo a superare $1 trilione di capitalizzazione (nel 2018), la prima a superare i $2 trilioni (nel 2021) e la prima a superare i $3 trilioni (nel 2022) ha invece annunciato un cambio gigante al suo vertice. Dopo 27 anni di servizio, Jeff Williams, storico COO di Apple e spesso considerato il naturale successore di Tim Cook, lascerà l’azienda entro l’anno.

Infine, due notizie dalle nostre parti:
Revolut, che cresce sempre più velocemente e a fine 2024 aveva +50 milioni di utenti, sta raccogliendo nuovi fondi per espandersi soprattutto negli Stati Uniti, a una valutazione record di $65 miliardi.
Mistral, una delle poche aziende europee che stanno creando l’infrastruttura dell’AI, sta trattando un mega-round per rafforzare la sua tecnologia con l’obiettivo di costruire Mistral Compute, un servizio cloud basato su 18.000 chip Nvidia.
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✍️ Toolkit
Da leggere
Un profilo di Linda Yaccarino [Financial Times]
La corsa della Silicon Valley verso l’azienda da $1 trilione [The Economist]
Il settore dell’AI si sta radicalizzando [The Altantic]
Un interessante tweet di Sam Altman e la sua visione technocapitalista [X]
I 100 creator del 2025 [Time]
Riesci a riconoscere quali di questi video sono generati da AI? [New York Times]
Da ascoltare
Come sono andati i mercati in questi primi 6 mesi? [Actually]
Uno stipendio da $200M, le dimissioni del CEO di X, SpaceX fa “volare” anche le sue azioni [Actually]
Quanto manca davvero alla guida autonoma? [Prof G Markets]
Luca Sofri e Ben Smith in una conversazione sul futuro del giornalismo [Il Post]
Da guardare
L’intervista al CEO di Twitch [Colin & Samir]
La storia di Replit e il futuro del coding [Marcello Ascani]
L’incredibile storia di AMD [Tech Altar]
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Piccolo commento stupido: i trillions inglesi sono i nostri bilioni.