Pagheresti per usare un social media? 💸
Gli abbonamenti potrebbero essere il futuro delle piattaforme social
La cosa ci sta sfuggendo di mano: abbiamo creato una fotocamera che, osservando il paesaggio, invece che fotografarlo crea un’istruzione per l’intelligenza artificiale che a sua volta crea una foto partendo da quelle istruzioni.
Anyway, partiamo con i veri Technicismi della settimana. Se questa newsletter ti piace puoi lasciare un like premendo il cuoricino qui sopra e, se ti va, possiamo parlarne ulteriormente nei commenti qui sotto! Noi ci risentiamo venerdì prossimo :)
- Riccardo
🔥 La storia della settimana
Lo sviluppo di Internet è da sempre legato a quello della pubblicità digitale. Gli annunci online, quasi più che una scelta di modello di business, sono stati un’opzione predefinita per qualsiasi piattaforma nel corso degli anni.
Poi, però, qualcosa è cambiato e il business model basato su pubblicità ha dimostrato tutti i suoi limiti:
Da un lato è cambiata la sensibilità da parte degli utenti nei confronti dell’utilizzo dei propri dati personali online (The Social Dilemma ha esasperato il “se è gratis, il prodotto sei tu”)
Dall’altro le autorità di regolamentazione hanno cominciato a intervenire sul settore, limitandone formati e invasività.
Nel frattempo, i brand hanno ridotto i propri budget relativi alla spesa pubblicitaria
E nuove piattaforme hanno cominciato a erodere le quote di mercato di colossi come Meta e Google (le quote di mercato delle due piattaforme quest’anno saranno inferiori al 50%, la prima volta dal 2014). Tra queste ci sono Amazon, che nel 2022 ha generato $38mld di ricavi pubblicitari (l'11,7% della spesa in pubblicità in USA nel 2022), TikTok, la cui quota nel mercato della pubblicità online è più che raddoppiata, Netflix etc.
Ecco quindi che, piano piano (e poi tutto d’un tratto), le piattaforme sono state costrette a trovare nuovi modelli di business, sperimentando abbonamenti e membership: Internet, da luogo “gratuito”, all’improvviso sembra un ambiente circondato da paywall.
Prima erano le piattaforme di streaming (basti pensare a Netflix che non permette più di condividere le password), poi sono arrivati i media e le app di dating (addirittura Tinder starebbe testando un abbonamento da $500 al mese).
Ora è il turno dei social media: qualche giorno fa Mark Zuckerberg ha pubblicato questo post in cui annunciava l’arrivo di Meta Verified, un nuovo abbonamento attraverso cui è possibile ottenere un badge blu verificato, l'accesso diretto all'assistenza clienti e un livello di protezione extra sulle piattaforme Meta.
Meta è l’ultima grande piattaforma social ad annunciare questo nuovo modello di monetizzazione. L’anno scorso è arrivato Snapchat+ a $3,99 al mese ed è stato un successone: ad oggi il servizio ha più di 2M di abbonati, su una base di utenti totale che ha da poco superato i 750M (insomma, Snapchat è più viva che mai: basti pensare che TikTok, nonostante dica di avere 1 miliardo di utenti, probabilmente ne ha poco più di 800M).
In ogni caso, gli utenti di Snapchat sono comunque molti di più dei 450 milioni di utenti di Twitter. Che, proprio sulla falsariga di Snapchat, ha rilasciato un abbonamento mensile, Twitter Blue, che ad oggi conterebbe solo 290.000 abbonati in tutto il mondo.
Certo, gli abbonamenti potrebbero rappresentare un’opportunità per introdurre nuove funzionalità richieste da tempo dagli utenti (Twitter Blue ha inserito la modifica dei tweet, l’aumento del numero di caratteri, il pagamento della verifica etc) ma, nel caso di Meta, potrebbero essere un enorme rischio per l’azienda stessa.
I contenuti degli utenti (e delle aziende) che si iscriveranno a Meta Verified potranno anche ottenere maggiore visibilità. Se in passato “content was the king” (e tutti i contenuti potevano ottenere la stessa visibilità, al netto di quelli sponsorizzati - che però ovviamente erano ben segnalati), ora le piattaforme potrebbero diventare ancora più commerciali. E i piccoli utenti “disinteressati”, che rappresentano la base utente più importante per Meta (quella che guarda i contenuti sponsorizzati dai brand), potrebbero andare a ricercare “piattaforme” più autentiche.
Meta Verified è una grande scommessa per l’azienda: Zuckerberg ha ammesso di dover continuare a investire pesantemente sui social media per poter finanziare l’immenso investimento sul metaverso. Ma la posta in gioco è molto alta.
I social media stanno cambiando radicalmente, questo è il momento in cui si decide il futuro delle piattaforme.
📈 Il grafico della settimana
Nel frattempo Substack (il servizio che uso per inviare questa newsletter) ha annunciato di avere più di 20 milioni di "abbonati attivi mensili", di cui 2M a pagamento (erano 1M solo un anno e mezzo fa).
Substack, da questo punto di vista, sta creando un nuovo modello di creator economy, posizionandosi tra un “Patreon” e il modello dei “vecchi” social media.
E, ora che Meta e Twitter hanno chiuso i suoi concorrenti Bulletin e Revue, il futuro sembra sempre più roseo
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Per oggi è tutto, noi ci risentiamo la prossima settimana!
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