Technicismi #83 🚀
Ho finalmente capito gli NFT, il metaverso non è così vicino, tutti pazzi per i creator
Che bello ritrovarti su Technicismi. Per tutto quello che sta succedendo in questi giorni ci vorrebbero due newsletter a settimana.
Nel frattempo hai visto che “Shiba Inu” sta volando? Si tratta di una criptovaluta shitcoin nata da Doge, a sua volta un memecoin: avrai già capito che non si preannuncia nulla di buono. Intanto, però, è la decima cripto per capitalizzazione di mercato. Il mondo è veramente matto…
- Riccardo
In questa newsletter
Gli NFT per davvero
Il metaverso è meno reale del previsto
La creator economy è sempre più rilevante
Ho visto gli NFT dal vivo e mi hanno incantato 🖼
Parlo spesso di NFT. Ho questo passione incredibile per la tecnologia e tutto ciò che viene definito “rivoluzionario” per cui sono caduto in fretta nel rabbit hole di questo mondo super affascinante. Addirittura, proprio qui su Technicismi, ne avevo cercato di dare una definizione qualche mese fa.
La verità, però, è che non sapevo di cosa stessi parlando. Lo scorso weekend, a Barcellona, ho visitato il MoCo, il museo d’arte moderna e contemporanea. Oltre ad opere di Banksy, Andy Warhol e Kaws, ho visto “dal vivo” “Everydays” di Beeple, l’NFT venduto da Christie's per $69M, e “Flat Shyness” di Federico Clapis, un digital artist italiano.
Nonostante le opere fossero proiettate su uno schermo appeso alle pareti, tutto aveva senso. Tante volte mi sono imbattuto nei .jpeg di queste opere dal mio computer (potete guardare “Everydays” qui sopra) ma all’interno del Museo l’esperienza è stata unica. Quelle opere digitali assumevano lo stesso valore del graffito (reale) di Banksy.
Che ci piaccia o no, molto, intorno a noi, assume il valore che noi stessi decidiamo di assegnargli. Quelle gif che ho visto su uno schermo al primo piano del MoCo di Barcellona avevano, a mio parere, lo stesso valore delle opere (fisiche) del piano di sotto. Possedevano uno stile iconico, un’idea e un messaggio e allo stesso tempo riflettevano arte, cultura pop e design.
Ho guardato quelle immagini (che già avevo visto varie volte) con occhi diversi. I musei non dovrebbero sottovalutare questa tecnologia ma esplorarla, apprezzandone la trasparenza, il timestamping e la FOMO e proporlo al pubblico, ascoltando le esigenze e gli stimoli di questa nuova comunità creativa che guida questa innovativa ondata tecnologica.
Gli NFT sono qui restare.
Facebook cambia identità 🤷♂️
Ieri sera c’è stato il Facebook Connect, l’evento annuale di Facebook nel quale vengono svelate alcune novità e nuovi progetti su cui sta lavorando l’azienda. Quest’anno Zuckerberg era particolarmente entusiasta e ha deciso di incentrare la conferenza interamente sul (Meta)verso (nel caso ancora non sapessi di cosa stiamo parlando, insieme a Francesco Oggiano abbiamo cercato di darne una chiave di lettura all’interno della newsletter di Will).
L’evento è stato piuttosto “strano”. Zuckerberg ha rivelato la propria visione di “Metaverse”, un insieme di spazi digitali interconnessi che permettono di fare cose impensabili nel mondo fisico. Rivoluzionerà il nostro modo di lavorare, vivere i social media, videogiocare, fare esercizio fisico e studiare.
Sono stati presentati nuovi dispositivi (tra cui il “Project Cambria”), nuove innovazioni nell’ambito della realtà virtuale e aumentata (con gli aggiornamenti di Spark AR) e si è parlato di alcune delle tecnologie che saranno necessarie per permettere alle persone di “fare cose” nel metaverso.
È stato tutto molto affascinante ma… vuoto. Quando Steve Jobs presentò il primo iPhone nel 2007, era consapevole di avere tra le mani un oggetto che avrebbe potuto rappresentare il futuro. Ancora, però, non sapeva in che modo quell’oggetto sarebbe stato rivoluzionario (furono le, app, introdotte qualche mese più tardi, a cambiare tutto).
In questo caso è stato il contrario. Zuckerberg ha voluto a tutti i costi imporre la propria visione di futuro, fantastica e magica. Ma ha corso troppo. Non esiste ancora un modo per accedere al Metaverso. Nemmeno i dispositivi sui quali dicono di star lavorando sembrano esserne abilitanti. È una situazione che ricorda molto la “information superhighway” di Bill Gates: il Metaverso è appena stato presentato ma sembra già anacronistico.
Insomma, la scelta di cambiare nome in “Meta” sembra solo un tentativo di lasciarsi alle spalle un passato difficile, fatto di accuse, whistleblowers, audizioni al Senato, e poca attenzione a temi sociali rilevanti come la privacy.
Il futuro potrà pure essere “il Metaverso”, ma faccio fatica a credere che la rivoluzione di Internet sarà quella immaginata da Zuckerberg e presentata ieri sera.
Lo strabiliante mondo della creator economy 🤳
La scorsa settimana una notizia mi ha particolarmente colpito: Austin Li Jiaqi, uno degli influencer cinesi più popolari (143M di followers), durante una live durata 12 ore, ha venduto oggetti per un controvalore di 1.7 miliardi di dollari. Una cifra enorme, che rappresenta il fatturato annuale di molte grandi aziende! L’evento promuoveva la “shopping season” di Alibaba ed è stato seguito da 250 milioni di persone.
È solo l’ultimo esempio di come la creator economy sia sempre più rilevante.
Proprio pochi giorni dopo, Faze Clan, uno dei team di eSports e azienda di intrattenimento più grande e importante al mondo, ha annunciato l’imminente quotazione in Borsa ad una valutazione di $1mld.
E quindi non stupisce che Reddit voglia utilizzare una nuova piattaforma di NFT per diventare il punto di riferimento dei creators. O che Pinterest stia sviluppando un programma di monetizzazione dedicato proprio ai creator con un investimento di 20M di dollari.
Gli influencer e i creator non possono essere più ignorati: negli Stati Uniti il reality sulle sorelle D’Amelio (due tra le TikToker più seguite al mondo) va meglio di quello sulle Kardashian, Logan e Jake Paul stanno riportando la boxe nel “mainstream” e molti “volti di Internet” stanno costruendo imperi miliardari.
Non sono solo balletti o beauty routine. Sono aziende.
Altre notizie interessanti 🔥
Tesla ha raggiunto una valutazione di $1T, entrando nell’Olimpo delle Big Tech. La Model 3 è stata l’auto più venduta in Europa a Settembre e Elon Musk è diventato la persona più ricca della Storia, secondo Forbes.
Blue Origin ha annunciato di voler costruire una propria stazione spaziale, che potrebbe rimpiazzare la Stazione Spaziale Internazionale (che dovrebbe essere dismessa nel 2024). Non è l’unica: anche Nanoracks, Voyager Space e Lockheed Martin stanno pianificando il lancio di una stazione spaziale privata
È arrivato anche in Italia Pluto.tv, un nuovo servizio di streaming gratuito che fonde un palinsesto televisivo lineare con una programmazione on-demand
Mastercard apre ulteriormente alle criptovalute
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