Amazon, Amazon ovunque 👀
Il destino di Amazon e l'enorme successi dei servizi di streaming di Disney
Ciao, questo è un altro episodio Technicismi. Partiamo subito che oggi c’è tanta carne al fuoco!
- Riccardo
🚀 La storia della settimana
Il futuro di Amazon? 📦
Nel 2014 Jeff Bezos, all’epoca a capo di Amazon, aprì la sua lettera agli investitori parlando di dreamy businesses, cioè di business da sogno. Si riferiva a prodotti e servizi con quattro caratteristiche:
Amati dai clienti
Scalabili
Che generano grandi ritorni sul capitale
Con il potenziale di durare per decenni
In quell’occasione, Bezos annunciò che Amazon nei suoi primi 20 anni era riuscita a creare tre dreamy businesses: il marketplace, Amazon Prime, e i servizi cloud AWS. Ma nelle ultime righe di quella lettera scrive anche: “Potete contare sul fatto che lavoreremo duro per trovarne un quarto”.
E da quando Bezos ha lasciato la guida dell’azienda, il nuovo CEO Andy Jessy sembra aver preso alla lettera quell’obiettivo e Amazon ha cominciato ad annunciare grandi acquisizioni. Nelle ultime due settimane è stato il turno di 1Life Healthcare Inc. che gestisce un servizio di sanità in abbonamento chiamato One Medical, e di iRobot, una delle aziende più innovative nel settore della smarthome, che sviluppa le aspirapolvere robot Roomba.
L’obiettivo di Jassy sembra proprio quello di trovare questo quarto “dreamy business”. L’acquisizione di MGM aveva fatto pensare che si potesse trattare del settore cinematografico. Ma oggi Prime Video è gratuito per i clienti Prime e non è molto chiaro il suo ritorno sul capitale. Ah, poi c’è l’advertising, che cresce a ritmi mostruosi rispetto ai principali competitor. Ma in questo caso la pubblicità non rispetta la prima caratteristica del “dreamy business” (più che amata, diciamo che è “tollerata”).
Un altro settore nel quale Amazon sta investendo sempre di più è quello della sanità: un mercato enorme, frammentato e con grandi potenzialità di essere innovato. Negli ultimi anni, Amazon ha acquisito servizio di farmacia online, ha sviluppato un altro servizio di telemedicina chiamato Amazon Care e ha lanciato una serie di dispositivi indossabili che tracciano la salute degli utenti (Halo). E ora ha pure acquisito 1Life. Ma si tratta di un settore mega complesso, pieno di regolamentazione e resistente al cambiamento.
Da questo punto di vista, invece, il settore della domotica e della smarthome sembra perfetto: Amazon è già presente con Alexa in milioni di case (nel solo 2021 si contano oltre 5 miliardi di interazioni tra gli utenti italiani e Alexa) e negli anni passati l’azienda ha acquisito Blink, che sviluppa telecamere di sicurezza, Ring, citofoni smart, e Eero, che invece produce router per il WiFi. Ah, e poi recentemente è stato presentato un nuovo prodotto, Amazon Astro, una specie di Alexa su ruote, che però non è ancora stato lanciato.
Con l’acquisizione di iRobot, Amazon intende puntare sempre di più a rendere smart le nostre case. D’altra parte, grazie ai dati raccolti con le aspirapolveri connesse (tra cui, potenzialmente, la planimetria della nostra casa), l’azienda avrà a disposizione un enorme set di nuovi dati con cui potrà offrire servizi e prodotti sempre migliori. Ah, e poi potrebbe usare la tecnologia degli iRobot nei propri magazzini, sui droni per le consegne e sulla sua divisioni di guida autonoma.
Ma prima che la smarthome diventi davvero il quarto dreamy business di Amazon, passerà ancora tanto tempo. E per alcuni, la probabilità che l’autorità garante del mercato blocchi questa fusione per paura che possa portare a un abuso di posizione dominante, è molto alta.
📈 Il grafico della settimana
È successo. Disney ha superato Netflix. In meno di 3 anni.
Nella call con gli investitori nella quale ha presentato i risultati finanziari del secondo trimestre, Disney ha annunciato di aver superato i 221 milioni di abbonati a livello globale per i suoi servizi streaming (non solo Disney+ ma anche ESPN+, per lo sport, e Hulu), superando ufficialmente Netflix che, nello scorso trimestre, ha registrato 220,7 milioni di abbonati (dopo aver perso quasi 1 milione di abbonati rispetto al trimestre precedente).
Ma le cose, come dicevamo qualche settimana fa, si fanno sempre più complicate per le piattaforme. Dopo l’annuncio dell’introduzione di un nuovo livello di abbonamento supportato dalla pubblicità da parte di Netflix, anche Disney sembra intenzionata a muoversi in quella direzione.
E all’orizzonte continua a esserci l’ombra di TikTok che impensierisce…
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Molto interessante il concetto di Dreamy Business e i suoi punti!
PS: Ho condiviso la tua newsletter nel mio ultimo post 😉